i Il Comune di Barbariga e i suoi casoncelli

Casoncelli bresciani De.Co di Barbariga

Il successo di un prodotto o progetto che si rispetti non è dato solo dalla qualità, dal processo di realizzazione, dalla disponibilità di risorse, ma dalla passione.

A Barbariga tutto ha avuto inizio nel 2004 proprio da una passione: quella di un’Amministrazione comunale e di un Sindaco lungimirante per la propria Comunità.

E’ così che in pochi anni si è sviluppato un progetto ambizioso, grazie al quale un piccolo Comune della bassa bresciana è riuscito a diventare sinonimo di eccellenza gastronomica.

Il Casoncello di Barbariga è ormai una realtà consolidata, ha ottenuto la DE.CO (Denominazione Comunale) ed ora è prodotto ed esportato anche fuori dai confini nazionali.

Alcuni numeri

2004: il Casoncello di Barbariga diventa DE.CO.
2004: inizio prima Fiera del Casoncello
100.000: i visitatori in 11 anni di manifestazioni
15: tonnellate di Casoncelli consumate
7: laboratori tra cui 2 ristoranti
2014: registrazione del Brevetto

La ricetta

Fin dalla sua apparizione, il Casoncello era preparato usando materie prime povere, facilmente reperibili dal popolo, come uova, farina, sale, erbette ed aromi. La particolarità che ha permesso al Casoncello di Barbariga di distinguersi, non va ricercata solo nel mix di ingredienti, ma anche nella pasta che avvolge il ripieno, sottile al punto da sciogliersi in bocca e mettere a dura prova anche i palati più sofisticati.

Come ben indicato anche nel disciplinare di produzione approvato dal Comune, che ricalca la tradizione, è fondamentale la piegatura/chiusura della pasta, eseguita sempre a mano, in modo da ottenere la caratteristica forma “a caramella”.

Ingredienti

Pasta
Farina 00
Uova
Sale

Ripieno
Pane grattugiato
Grana Padano DOP
Parmigiano Reggiano
Burro
Sale
Noce moscata
Prosciutto cotto senza polifosfati aggiunti
Erbette
Brodo di carne o di verdure senza glutammato
Aromi naturali

Contatti

Prodotto ad alto impatto economico locale

Il Casoncello di Barbariga è diventato un prodotto fondamentale per l’economia locale del Comune. In pochi anni, infatti, i laboratori artigianali hanno riassorbito nel tessuto lavorativo donne impiegate precedentemente in ambiti ormai in crisi. Un traguardo davvero significativo, se si pensa che il tutto è partito da una festa.